La Maratona di Parigi ai keniani Kotut e Jepkesho, Emma Quaglia nona
Si è corsa domenica a Parigi la Schneider Electric Marathon, 57mila runner al via da 145 nazioni, con il Kenya a farla da padrone come al solito. Fra gli uomini trionfa Cyprian Kotut, che stabilisca anche il primato personale in 2h07’11”. Kotut, che è il fratello minore di Martin Lel (tre volte vincitore a New York), ha avuto la meglio sui connazionali Lavan Korir (2h07:29) e Stephen Chemlany (2h07:37). Tra le donne successo per Visiline Jepkesho in 2h25:53. La keniana in Francia supera la coppia etiope formata da Gulume Chala, al traguardo in 2h26:14, e Dinknesh Tefera, 2h28:12.
L’azzurra Emma Quaglia (Cus Genova) è nona, e arriva sotto l’Arc de Triomphe in 2h35:51.
“Oggi non è stato facile – spiega Emma Quaglia dopo l’arrivo – dopo il primo rifornimento ho cominciato ad avvertire un dolore al fianco e nausea, più o meno al sesto chilometro. Da lì è stata una gara tutta in salita. Ho tenuto duro fino alla mezza maratona, volevo un parziale di almeno 1h15, ma al passaggio ero in ritardo di quasi un minuto… Lì ho capito che non avrei fatto il tempo che avevo in mente. Dal 23° al 25° sono stata male, e ho provato a rallentare per riprendermi un po’… ma non mi piace ritirarmi e così ho stretto i denti. Purtroppo non è andata come immaginavo, a volte serve un po’ di fortuna, oggi non ne ho avuta”.
Dopo 42 chilometri e 195 metri, l’azzurra trova però le energie per indossare, virtualmente, il camice da medico: dopo il traguardo, ancora con addosso il pettorale, presta infatti soccorso a un runner transalpino.
Fonte fidal.it